È sempre l’ora giusta per parlare di consapevolezza digitale.
Lo scorso sabato mattina ho avuto l’occasione di parlare di Digitale e Web a un gruppo di ragazzi al quinto anno di liceo.
Nonostante la sensazione di non sentirsi sufficientemente all’altezza per affrontare la questione, ho accettato subito e con piacere l’invito.
Perché?
Perché sono convinta che, ora più che mai, ci sia bisogno di parlare dell’argomento ai giovanissimi e farli ragionare sulle possibilità e le minacce – il caso del gioco Balena Blu è solo l’ultimo – che il digitale ha aperto a ciascuno di noi.
È da tempo che sento il desiderio di guardarli negli occhi e discutere con loro dell’utilizzo dei social media.
Quello di cui hanno bisogno non sono istruzioni su come aprire un profilo social, postare una foto o commentare gli stati altrui.
Il punto è quello di ragionare su come presentasi nei propri account social, quali foto postare, con quale tono lasciare commenti. In due parole:
consapevolezza digitale.
Non si tratta solo di netiquette ma di una vera e propria educazione all’utilizzo di nuovi spazi sociali sui quali ogni giorno passiamo molto del nostro tempo.
La difficoltà sta nel delineare questa educazione in quanto nuova e in definizione.
Muta nel momento stesso in cui ragioniamo al riguardo. I confini labili che presenta, però, non possono e non devono essere il pretesto per restare fermi a guardare cosa succederà.
Mi piace interrogarmi sul tema, provare a dare delle risposte e soprattutto trovo fondamentale il dialogo con chi, con i social media, ci è nato senza avere un metro di paragone tra un prima e dopo l’esposizione dell’IO online. Senza avere una griglia predeterminata di come funzioni questo spazio fluido ed estremamente potente.
Quando parlo di consapevolezza intendo
e ritengo che dialogare con loro sia un piccolo passo per iniziare a renderli coscienti e, probabilmente, diventarlo sempre di più insieme a loro.
Nell’attesa di incontrare ancora tante classi mando un grazie di cuore ai ragazzi che ho incontrato.
Grazie per il tempo che hanno dedicato ad ascoltarmi e fare domande.
Ah, abbiamo parlato anche di web star e influencer! Ma di questo ve ne parlo nel prossimo post!